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Associazione La Finestra

Le origini dell'associazione

Il 14 febbraio 1984, a Malnate, si costituisce, presso la studio del notaio Tomaso Bortoluzzi un’associazione denominata “LA FINESTRA”  che si propone di:

  • promuovere sia a livello individuale sia nell’ambito dei gruppi sociali organizzati e nella collettività, una cultura che individui, affronti e superi le cause dell’emarginazione;
  • perseguire tutte quelle iniziative che a livello di legislazione, di cultura, di costume, di assistenza siano idonee a promuovere attività che possano realmente incidere sulla realtà della emarginazione;
  • realizzare una maggiore integrazione tra i soggetti portatori di handicap e la comunità territoriale;
  • collaborare con altre associazioni affini e promuovere rapporti di collaborazione con l’ente pubblico per forme di autogestione che concretamente affrontino situazioni di difficoltà, di sofferenza, di emarginazione esistenti sul territorio;
  • essere un riferimento nella realtà locale perché coloro che, essendo sensibili al problema dell’emarginazione, intendano offrire la propria disponibilità di mezzi e di tempo.


Nello statuto il vocabolo che più ricorre è ‘emarginazione’. All’epoca infatti la disabilità era ancora vissuta come una colpa. La cura dei soggetti disabili veniva spesso realizzata con il ricovero in istituti e anche chi rimaneva in famiglia spesso non usciva mai di casa. Proprio in quegli anni, in questo come in altri ambiti, le cose stavano cambiando, seppur lentamente e con molte resistenze. Non si trattava solo di mutare le forme organizzative dell’assistenza ai soggetti diversamente abili, ma vi era anche la necessità di cambiare la mentalità della gente, cosa meno facile e soprattutto bisognosa di tempi e di modi adeguati.

Da questo discendono le azioni concrete che l’associazione si proponeva per realizzare le finalità che si era  data.

Di fatto l’attività prevalente era quella di organizzare momenti ricreativi nei giorni festivi.

Sicuramente i momenti ludici erano importanti, ma occorreva impegnare i ragazzi anche con attività che potessero essere propedeutiche per il loro futuro.

Nel marzo 1987 l’Associazione comincia ad operare in alcuni locali messi a disposizione dal comune di Malnate in piazza Rosselli. Una ditta della zona si era resa disponibile a fornire materiale da assemblare:  così è stato possibile avviare l’inserimento di un primo gruppo di ragazzi disabili. Nei primi tempi l’attività si era  svolta soprattutto di sera e consisteva, per buona parte, in un lavoro svolto per conto terzi tipo montaggio e assemblaggio di componenti vari.

Questa è stata l’occasione per socializzare, ma anche per raccogliere fondi necessari per incrementare le attività. Lavorando fianco a fianco, volontari e disabili, hanno fatto sì che cadessero anche quelle piccole barriere invisibili quali il pregiudizio, il disagio, la curiosità morbosa, che molte volte rendono problematica la relazione interpersonale. Per fare tutto questo si rende necessario un grosso apporto da parte dei volontari: ne arrivano molti da ogni dove, in particolare dalla parrocchia di Gurone, e ogni sera vengono completati i lavori che i ragazzi non sono riusciti a portare a termine nel corso della giornata. Accanto alle attività lavorative che producono reddito, altre sono invece finalizzate alla produzione artigianale e creativa dei soggetti disabili in modo da svilupparne le attitudini.

I volontari impegnati sono circa ottanta, alcuni dei quali facenti parte di gruppi sociali già strutturati e abituati a dare il loro apporto in modo continuativo: il Gruppo Alpini di Malnate e gli oratori di Malnate, Gurone e Gazzada. L’azione dei volontari è indispensabile oltre che per i lavori di assemblaggio anche per il trasporto dei ragazzi.

Man mano che l’attività dell’associazione va strutturandosi, si evidenzia la necessità di dotarsi di una struttura giuridica più adeguata che consenta un ulteriore sviluppo all’attività produttiva realizzata. Così il 15 luglio 1989, nella sede di piazza Rosselli, alla presenza del notaio Guglielmo Piatti, viene costituita, a fianco dell’associazione, una cooperativa di solidarietà sociale.

Il Presidente in carica ricoprirà entrambe le funzioni fino a maggio del 1993 anno in cui, alfine di differenziare le compagini sociali, saranno elette due persone diverse.

Indispensabile diventa l’apporto dei volontari anche per l’edificazione della nuova struttura sorta su un terreno che il Comune di Malnate ha concesso in diritto di superficie per 99 anni.

Domenica 14 luglio 1996 viene posata solennemente la prima pietra della nuova sede de LA FINESTRA.

Il sodalizio si attiva in ogni modo per reperire i fondi necessari, attraverso iniziative di ogni genere e sollecitando la generosità di enti e di aziende. Utili sono stati anche i contributi in natura o mano d’opera. Il Gruppo Alpini di Malnate, ad esempio, ha realizzato i tavolati divisori della struttura, altri hanno  posato pavimenti, altri ancora i serramenti e le porte consentendo di risparmiare sui costi della costruzione.

Finalmente il 10 aprile 1999 viene inaugurata la nuova sede di via Giuseppe Di Vittorio con grande partecipazione della cittadinanza e giusto orgoglio per ragazzi, genitori e operatori.

Da allora la sede reca una targa con questa dicitura: «Dedicata a tutti i nostri volontari». Durante l’inaugurazione, il neo sindaco Manini, definirà questa realizzazione un «monumento alla solidarietà».

Nel 1995 l’associazione “La Finestra” entra a far parte della consulta sociale del Comune di Malnate insieme alle altre realtà che si occupano di tematiche assistenziali.

Sempre in questi anni si inquadra meglio la suddivisione dei ruoli tra la cooperativa e l’associazione, in particolare a quest’ultima vengono affidate le iniziative di sensibilizzazione della popolazione, l’organizzazione delle feste e la gestione del laboratorio artistico.

Il 27 novembre 1998 un’assemblea straordinaria approva ulteriori modifiche allo statuto resesi necessarie dalla entrata in vigore del Decreto legislativo n° 460/97 e su richiesta della Regione Lombardia. La nuova norma fiscale relativa agli enti senza scopo di lucro conferisce all’associazione, in quanto organizzazione di volontariato, così come alla cooperativa sociale, la qualifica di onlus. Le modifiche apportate sono di tipo tecnico e riguardano fondamentalmente la sottolineatura della gratuità della prestazioni dei volontari, la precisazione della mancanza del fine di lucro compresa la proibizione di distribuire utili ai soci, l’obbligo di reinvestire gli avanzi di gestione nelle attività dell’associazione, la disciplina statutaria uniforme per le diverse categorie dei soci.

I riconoscimenti

Diversi sono i riconoscimenti che l’Associazione ottiene nel corso degli anni a testimonianza della stima di cui gode e non solo a Malnate.

Il primo, e forse il più speciale, è il Ponte d’Oro che dal 1965 costituisce una benemerenza civica conferita a singole persone piuttosto che ad associazioni malnatesi. Lo scopo è quello di «rendere pubblica riconoscenza e gratitudine a chi ha profuso il proprio impegno e la propria attività, rendendo importanti servizi e contribuendo ad accrescere il prestigio della Comunità locale, al fine di rendere note le loro azioni, da assumere come modelli di comportamento». La IX edizione, quella del 1995,  premia l’associazione “La Finestra”.

Il 1997 vede l’assegnazione a breve distanza di due riconoscimenti di livello provinciale: venerdì 6 giugno nella sede dell’Amministrazione provinciale di Varese, il Premio Gloria Malfatti per l’impegno a favore dei soggetti disabili e il 21 giugno 1997 il Premio della Bontà della Fondazione De Grandi Bolchini.

Oggi

L’Associazione, Ente accreditato per il Servizio Volontario Europeo,oggi conta 80 volontari attivi in maniera sistematica e 30 volontari con presenza saltuaria.

Tutte le attività proposte al Centro sono gestite dal personale specializzato, l’Associazione con i suoi volontari lo affianca in modo da essere di sostegno ai ragazzi senza mai sostituirsi a loro.

La presenza dei volontari è di grande valore nei  laboratori di assemblaggio, artistico, giardinaggio, in piscina. Nelle numerose attività proposte sul territorio l’Associazione svolge un ruolo fondamentale di sensibilizzazione, di supporto organizzativo e operativo. Si citano a titolo esemplificativo le iniziative che da molti anni caratterizzano in  modo costante la vita dei ragazzi disabili e delle loro famiglie: la Festa sociale del mese di Giugno, la vacanza estiva in montagna nel mese di Luglio, le raccolte fondi organizzate in occasione delle festività natalizie, le iniziative di carattere culturale quali il Cineforum, l’uscita alla Scala di Milano, ecc…

L’impegno di tutti ha permesso di coordinare azioni concrete di grande significato inclusivo per i nostri ragazzi.